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Foto di Vicenzo D’Alessio

Fornelli


“Acque e comunità nella Valle del Volturno”

a cura di Centro Indipendente Studi Alta Valle del Volturno (CISAV-APS)

Fontana di San Pietro Martire


Fontana di San Pietro Martire a Fornelli, foto del sito Ufficio Turistico Fornelli | Arte e Cultura (infopointfornelli.com)

Cartolina con fontana di San Pietro Martire a Fornelli, foto fornita da Rita Ucci (anni ’40)

La Fontana di San Pietro Martire è una fontana monumentale collocata in Piazza San Pietro Martire dinanzi la Chiesa omonima, a ridosso del perimetro della cinta muraria del borgo antico. Oltre ad essere una vera e propria opera d’arte, è una delle fontane principali e più importanti di Fornelli (IS). L’opera fa parte di una serie di riproduzioni artistiche dell’originale intitolata “l’Ètè” e ideata dall’artista francese Mathurin Moreau, artista formatosi all’Accademia dell’Arte francese di Roma. Lo scultore presentò il prototipo, scolpito in marmo e catalogato con il numero 4514, all’Esposizione Universale di Parigi nel 1855. Un primo prototipo di fontana fu invece presentato per la prima volta nell’anno 1867. Le riproduzioni in ghisa furono fatte realizzare dall’imprenditore francese di fonderia Jean-Pictor Victor Andrè e furono importate in Italia dalla Fonderia Artistica Industriale Francesco De Luca di Napoli nel 1889. Il mietitore rappresentato sarebbe dunque l’Estate o, più precisamente il mese di Giugno, che nel calendario repubblicano francese è chiamato ‘Messidor’. Ai piedi dell’efebo raffigurato si trovano quattro cannelle, ognuna delle quali fuoriesce dalla bocca di un satiro. In Molise altri duplicati di questa fontana si trovano a Carovilli (IS), Rotello (CB) e Matrice (CB), ma al di fuori della regione sono presenti copie anche ad Alife (CE), Ortona dei Marsi (AQ), Magliano dei Marsi (AQ), Camerino (MC), Terracina (LT) e Cosenza (CS). Ulteriori riproduzioni sono presenti persino fuori d’Italia, come ad esempio la fontana “Cérès” presente in Place St. Martin a Montélimar, in Francia.

In passato la fontana veniva utilizzata dalle massaie per la raccolta dell’acqua potabile e per il lavaggio della biancheria di piccole dimensioni. In queste occasioni, si racconta che venivano creandosi intensi momenti di chiacchierate e giovialità, non mancavano però litigi occasionali e discussioni in seguito a qualche “furbo” tentativo di saltare la fila per il lavaggio.

Cartolina con fontana di San Pietro Martire a Fornelli, foto fornita da Rita Ucci (anni ’50)

Vallegorda

“Vallegorva”


Giovani ragazzi di Fornelli, foto di Rita Ucci (anni ‘50)

Vallegorva (spesso anche detta “Vallevorva”) è una località del fiume Vandra (dal latino unda, in dialetto locale al femminile: “la Vandra”), il quale nasce ai piedi di Monte Miglio nel territorio di San Pietro Avellana, ai confini con l’Abruzzo. Attraversa poi il territorio di diversi comuni, tra cui Forlì del Sannio, dove prende luogo un’omonima frazione. In questo tratto il corso del fiume assume una particolare fisionomia dal carattere impervio, tanto da essere denominata Canyon del Vandra. Infine, Il fiume termina il suo percorso in prossimità della località Masserie La Corte, nel comune di Montaquila, dove confluisce nelle acque del fiume Volturno. Nel territorio di Fornelli, nei pressi della zona Vallegorva, l’acqua del Vandra veniva utilizzata per l’irrigazione dei numerosi terreni coltivati che vi erano. In questa zona, infatti, molti fornellesi possedevano delle masserie, di cui oggi restano ruderi. Queste masserie presenti fungevano, nei mesi estivi, da luogo di villeggiatura settimanale per alcuni proprietari, i quali, per mancanza di acqua nell’abitato, andavano a lavarsi nelle acque del fiume adiacente. Queste occasioni si trasformavano poi in momenti di svago e divertimento con gli amici.

Zona Natali


Rita Ucci che lava i panni, foto di Rita Ucci (anni ’70)

Lavaggio della biancheria della dote di Annunziata Apollonio, foto di Rita Ucci (1965)

La zona Natali è una località del fiume Vandra (dal latino unda, in dialetto locale al femminile: “la Vandra”), il quale nasce ai piedi di Monte Miglio nel territorio di San Pietro Avellana, ai confini con l’Abruzzo. Attraversa il territorio di diversi comuni, tra cui Forlì del Sannio, dove prende luogo un’omonima frazione. In questo tratto il corso del fiume assume una particolare fisionomia dal carattere impervio, tanto da essere denominata Canyon del Vandra.

Infine, il fiume termina il suo percorso in prossimità della località Masserie La Corte, nel comune di Montaquila, dove confluisce nelle acque del fiume Volturno. Nel territorio di Fornelli, nei pressi della zona Natali, le acque del fiume Vandra venivano utilizzate per il lavaggio degli indumenti. Era usanza, infatti, andare in estate a lavare le coperte e la biancheria; una volta lavato si stendeva tutto sui rovi e si lasciava asciugare. Verso sera si raccoglieva tutto, si piegava e si rientrava in paese.

Annunziata Apollonio in zona Natali, foto di Rita Ucci (anni ’50)