I ruderi di Ponte Latrone si osservano lungo il corso del fiume Volturno tra i comuni di Monteroduni (IS) e Montaquila (IS), controllato visivamente dal centro abitato di Roccaravindola. Il ponte era ad un paio di chilometri più a sud dell’odierno “Ponte dei Venticinque Archi”, costruito nella seconda metà del 1700 dal governo borbonico ed ora, dopo la distruzione del 1943, ricostruito in situ. Il nome, secondo la lettura di Caiazza (vedi in bibliografia), deriverebbe dal latino medievale latro, latronis (inteso come brigante, bandito), dunque, letteralmente “ponte del ladrone”. Il rudere si eleva sulla sinistra del fiume e lascia intravedere la massiccia muratura in calcestruzzo che mostra i fori delle travi dell’impalcatura nella parte interna mentre la parte più bassa, poggiata sulle fondamenta, è in blocchi di travertino non locale, identico a quello isernino, finemente squadrato e di discrete dimensioni. Questo dato porta a pensare che la costruzione risalga al secondo o terzo secolo dell’impero entrando a far parte della viabilità romana dell’antico Sannio. Oggi della costruzione romana rimangono solo due piloni, molto rovinati e rimaneggiati in epoca medioevale. Il primo, a sud, immediatamente vicino alla cappella in forma di tricora, ha una base di circa 15 metri nella lunghezza e 6,70 metri nella larghezza. Il secondo, in direzione nord, a una distanza di circa 50 metri ha la stessa larghezza ed una lunghezza di poco inferiore. Il ponte non era in piano ma dalla riva destra, oggi tutta sconvolta e asportata dalle piene, la costruzione muraria pare si elevasse a rampa, per raggiungere il costone roccioso, dove, ad un livello due o tre metri più basso dalla moderna rotabile di Capriati al Volturno (CE), si scorge parte del taglio antico nella roccia riferibile all’arteria viaria diretta verso Monteroduni
La tricora di Santa Maria del Ponte, foto di Franco Valente (2009), disponibile online al link www.francovalente.it
Riferimenti e approfondimenti:
Valente F. (1985: 97-109), “Architettura e iconografia cristiana ai limiti del territorio di S. Vincenzo al Volturno”, in Almanacco del Molise, Enzo Nocera editore, Campobasso.
Caiazza D. (a cura di) (1997: 66-104), “Ponte Latrone” in IlTerritorio tra Matese e Volturno (Atti del I convegno di studi sulla storia delle foranie della diocesi di Isernia-Venafro: la forania di Capriati – Capriati a Volturno 18 giugno 1994), Castellammare di Stabia.
Hodges R. et al. (1990: 273-297), “Campo La Fontana: A Late Eighth-Century Triconch and the Ponte Latrone at the Entrance to the Territory of San Vincenzo Al Volturno.” Papers of the British School at Rome, vol. 58, British School at Rome, http://www.jstor.org/stable/40310911.
De Benedittis G. (2010), La Provincia Samnii e la viabilità romana, Volturnia edizioni, Cerro al Volturno.