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Mostra “Nel segno dell’Acqua”

Il progetto prevede una mostra/evento che illustri come i Romani, nel processo di colonizzazione della piana di Venafro, abbiano utilizzato l’acqua quale strumento di gestione e infrastrutturazione del territorio conquistato.

La mostra prevede la narrazione delle strutture dell’acquedotto, dove si illustrerà al visitatore, attraverso l’ausilio di realtà virtuale e aumentata, oltre la storia e le caratteristiche ingegneristiche della struttura, le testimonianze del manufatto che nel corso dei secoli sono state raccolte, fino alla sua riscoperta e studio negli anni ’20 e ’30 del ‘900.

L’elemento centrale sarà costituito da una riproduzione in scala su pavimento del percorso dell’acquedotto da Venafro fino alle sorgenti del Volturno: il visitatore seguendo questo percorso farà un viaggio virtuale attraverso punti di interesse (POI) in cui fruire dei contenuti multimediali.

Ai lati del percorso saranno installati i totem informativi che rimandano ai cippi che delimitavano la fascia di rispetto ai lati dell’acquedotto, in cui al visitatore sarà raccontata la struttura ingegneristica (da un lato si inquadrerà il manufatto storicamente, geograficamente e tipologicamente, dall’altro verrà raccontata la riscoperta dei resti dell’acquedotto nel corso dei secoli). I totem saranno caratterizzati da comunicazione principalmente visuale, riducendo al minimo le parti testuali, i contenuti saranno principalmente multimediali (audio, video, immagini, testi, modelli 3d).

Dopo la visita virtuale lungo il percorso dell’acquedotto il visitatore, arrivando al museo archeologico di Santa Chiara, potrà vedere come l’acqua veniva gestita nella Colonia Iulia di Venafrum attraverso l’uso di strumenti di storytelling digitale (timeline, storymap, animazioni digitali, modelli 3d interattivi, …) per raccontare alcuni degli oggetti esposti. Nello specifico, per dare una logica alla progettazione della narrazione, si raggrupperanno i contenuti multimediali in due sezioni:

  • gestione pubblica dell’acqua. Protagonista di questa sezione sarà l’editto augusteo conservato presso il museo per cui si cercherà di mostrare le modalità attraverso cui le norme inserite nel testo incidevano nella vita quotidiana degli abitanti della colonia;
  • prestigio sociale dato dalla possibilità di avere l’acqua corrente in casa attraverso il racconto del reperto maggiormente rappresentativo del museo di Santa Chiara, la Venere, che è parte di una fontana di una villa urbana.

L’obbiettivo dell’esposizione è quello di raccontare il territorio e l’uso razionale delle risorse idriche partendo dagli oggetti esposti e dalle strutture superstiti dell’acquedotto augusteo di Venafro, implementando la narrazione con contenuti digitali e pannellistica interattiva capace di portare il visitatore a vivere un’esperienza (processo dinamico che evolve nel tempo e nello spazio, che comincia prima della visita e prosegue oltre la visita stessa) che gli permetta anche di esplorare le strutture e le vestigia dell’acquedotto ancora presenti nel territorio.

I contenuti multimediali realizzati saranno fruiti dai visitatori sui propri dispositivi attraverso QR code o tag NFC presenti sui totem informativi che approfondiscono le tematiche illustrate nei totem informativi. La comunicazione, essendo orientata all’edutainement, sarà progettata per ampliare il più possibile il target di pubblico coinvolto attraverso la costruzione di contenuti multimediali adattabile a diverse tipologie di pubblico (bambini, studenti, cittadini, appassionati, studiosi della materia, stranieri). Al visitatore verrà data la possibilità di approfondire gli argomenti attraverso un semplice click su un collegamento ipertestuale (hyperlink).

La mostra, esposta per alcuni mesi a Castello Pandone e quindi trasferita al Museo Santa Chiara, mira a dare nuova visibilità alle strutture museali della città di Venafro, dove l’esposizione sarà organizzata attraverso un nuovo approccio alla divulgazione culturale. Proporrà inoltre una comunicazione culturale incisiva e coinvolgente per trasformare il museo da spazio di conservazione a luogo di esperienza.

La mostra vuole anche aprirsi al territorio attraverso una serie di iniziative, per ristabilire un rapporto simbiotico tra museo e territorio.

La mostra è stata ideata e curata dalla società ar3d.