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Foto di Alfonso Notardonato

Cerro al Volturno


“Acque e comunità nella Valle del Volturno”

a cura di Centro Indipendente Studi Alta Valle del Volturno (CISAV-APS)

Làallafontə

La Fontə


“Làllafontə” a Cerro al Volturno, foto di Giammarco Rossi (2021)

Lavatoio di “Làllafontə”, foto di Giammarco Rossi (2021)

Fontana “Làllafontə” a Cerro al Volturno, foto di Giammarco Rossi (2021)

“Làllafontə” (nome da intendersi come l’espressione “là alla fontə”) o più semplicemente “la fontə”, è una delle tante sorgenti presenti nel territorio di Cerro al Volturno, in particolare essa fungeva da principale fonte di approvvigionamento per tutti gli abitanti del centro storico, in quanto si colloca nel rione Castello.

Dai più giovani la fonte viene spesso nominata erroneamente col nome del vicino rivolo d’acqua, denominato “rə pəsciariégliə”. Il nome del rivolo sembra essere un riferimento al flebile scorrere dell’acqua dalla fontana, eppure negli anni ’60 -’70, i bambini e le bambine che frequentavano la scuola elementare nella piazza del rione Castello, poiché a scuola non vi erano i bagni, erano soliti andarvi a fare pipì in gruppi: prima tutte le bambine e poi tutti i bambini. Pertanto, è possibile che da questa abitudine comune, condivisa negli anni dagli abitanti del centro storico, derivi simpaticamente il nome del rigagnolo. Molto probabilmente la fontana e il lavatoio furono costruiti negli anni ’50 -’60 (nello stesso periodo di costruzione della Fonte Mula) proprio per recare beneficio agli abitanti del rione.

L’acqua della fontana veniva raccolta e utilizzata dai contadini e le contadine per l’irrigazione degli orti. Inoltre, le massaie del centro storico potevano così recarsi al vicino lavatoio con il carico del bucato, invece di incamminarsi verso la lontana Fonte Mula. Per la sua grandezza, molte donne potevano usufruire del lavatoio allo stesso tempo, svolgendo le varie fasi del lavaggio a rotazione. In passato i panni venivano lavati anche con sapone fatto in casa: un misto di grasso di maiale, acqua e liscivia (cenere bollita, poi sostituita dalla soda caustica). Le donne si disponevano in fila in ordine di arrivo, ma anche sulla base della quantità dei panni da lavare.

Fonte Mula


Fonte Mula, Cerro al Volturno, foto di Giammarco Rossi (2021)
Fonte Mula, Cerro al Volturno, foto di Giammarco Rossi (2021)

Domenica Ialongo alla Fonte Mula, foto fornita da Domenica Ialongo (1980)

Fonte Mula è una delle molte sorgenti presenti nel territorio di Cerro al Volturno e la principale fonte del centro abitato. Si trova infatti in prossimità della piazza G. Sedati. È oggi un simbolo importante per l’immaginario collettivo perché, per molti anni, è stata il cuore pulsante della vita sociale del paese. Sulla parte sovrastante le cannelle è incisa la data 1957, anno in cui la sorgente venne predisposta a fontana e lavatoio.

Le massaie erano solite andare presso questa fontana sia per la raccolta dell’acqua potabile – poiché, ancora in quegli anni, non tutti disponevano del servizio idrico domestico – sia per il lavaggio del bucato. Le donne erano solite disporsi in fila coerentemente con l’ordine di arrivo, ma anche in base alla quantità di bucato da lavare. Un’altra attività che in passato si effettuava presso il lavatoio era il lavaggio del grano prima della macinatura. Inoltre, la fontana veniva e viene utilizzata tutt’oggi dai contadini del posto per la raccolta dell’acqua a scopo irriguo per i campi presenti sulle sponde del Rio. Sebbene il lavatoio non venga più utilizzato al suo scopo originario, l’acqua che sgorga dalla fonte Mula disseta ancora, nei mesi estivi, gli abitanti del paese, offrendo momenti d’incontro e svago. Nei mesi estivi, i ragazzi cerresi spesso acquistavano dei cocomeri dal vicino fruttivendolo (che per un certo periodo aveva aperto la propria attività non troppo distante dalla fonte Mula) e prima di consumarli, li lasciavano rinfrescare nella fredda acqua corrente.

Rio Nero


Fiume Rio, Pianodischia, foto fornita da Riccardo Rossi (anni ’50)

Fiume Rio, Pianodischia, foto fornita da Riccardo Rossi (anni ’50
Fiume Rio, Pianodischia, foto fornita da Riccardo Rossi (anni ’50)

ll rivolo Rio o Rio Nero ha avuto in passato una funzione di rilievo per la comunità di Cerro al Volturno (IS) e in particolar modo per le frazioni di San Giovanni, Mancini, Piano d’Ischia e Case; fungeva infatti da fonte di approvvigionamento per tutti gli abitanti, vista l’assenza di acqua corrente nelle case. Le zone adiacenti alle sponde del torrente erano coltivate e l’acqua, di conseguenza, veniva utilizzata anche per irrigare i campi e per la pesca, ancora oggi praticata vista la buona portata d’acqua. Nella frazione Piano d’Ischia era inoltre presente un mulino, strategico per tutte le frazioni circostanti e anche per i comuni limitrofi poiché tra le sue funzioni spiccava quella della molitura delle olive. Proprio come avveniva nei lavatoi sparsi in tutto il comune, a ridosso del Rio le massaie solevano fare il bucato e sciacquare i vari corredi proprio nelle acque stesse del fiume. Suggestivo era anche il rituale della tina con cui si prendeva l’acqua che si portava nelle abitazioni, ciò avveniva molte volte al giorno poiché la sua funzione nel focolaio domestico era polivalente. 

Spesso al fiume andavano le ragazze e ciò non soltanto per un fattore anagrafico, ma anche per approfittare di un momento di svago dalla vita domestica in cui approfittare per incontrare qualche amica o qualche ragazzo. La funzione sociale del fiume è dunque molto simile, se non identica, a quella delle fontane e dei lavatoi. Si incontrava sempre qualcuno che per svariati motivi sostava sulle sponde del torrente, che stesse lavorando o oziando. Incontrarsi al fiume per parlare e condividere dei momenti colloquiali era una prassi che tutti mettevano in pratica, i più giovani inoltre, durante l’estate, facevano il bagno in quelle acque. Con una certa frequenza, va detto, che le sponde del torrente spesso, durante le stagioni molto piovese, cedevano, causando molti danni alle popolazioni locali. Negli anni Sessanta del Novecento nelle frazioni adiacenti al corso d’acqua ci fu un’importante alluvione, testimoniata da fotografie (evento raro ai tempi) proprio per la quantità eccessiva dei danni provocati.

Video intervista a Albino Fattore Cerro al Volturno, 30/09/2021

Video intervista a Vincenzo Testa Cerro al Volturno, 30/09/2021